Sanremo 2013


Si diceva: Sanremo quest’anno cambia, quest’anno ci sono le canzoni, la qualità. Poi leggi la classifica provvisoria di ieri sera, che vale per il 25% del computo complessivo ed che è espressa solo dal pubblico televotante (non dalla giuria di qualità), e ti ritrovi nelle prime posizioni: Mengoni, Modà, Annalisa. C’è qualcosa che non va? No, è tutto nell’ordine delle cose. E’ assolutamente normale, nonostante i fischi (che non fanno testo) della platea, che quello fosse il risultato.
A cambiare, logicamente, è stata l’offerta musicale presentata, non di certo il pubblico. Quindi le giovani orde di fan pronti a votare compulsivamente i loro idoli hanno continuato a farlo. Così idem i papà, le mamme e i parenti tutti. Insomma, il gusto non è cambiato. I Marta sui tubi saranno sempre ultimi, gli Almamegretta sempre penultimi e così via. Né più né meno che una vera e propria classifica al contrario (sorpende solo la posizione così bassa per Malika Ayane ed Elio e le Storie Tese, forse).
Che il podio sia espressione dei talent show alla Maria De Filippi o alla squadra di X-Factor non deve sorprendere, quanto far riflettere. L’alternativa? Eliminare i talent. E non è possibile. Oppure, fattibile, cambiare il meccanismo di voto, far pesare di più il peso della giuria di qualità. Che non è composta (solo) da vecchi muffosi che adorano solamente il cantautorato vecchia scuola, ma che almeno vivono una realtà musicale molto frastagliata, e che magari va anche al di là dell’Amici di turno. Quella di quest’anno è una situazione simile a quella che si verificò proprio nel 2000, prima però che ci fossero i talent. Lì sbaragliarono la concorrenza gli Avion Travel con la fantastica ‘Sentimento’ grazie proprio al voto della giuria di qualità. Speriamo per domani sera in un nuovo miracolo.




Sanremo 2013, gli ascolti: la terza serata di Fazio meglio di quella di Morandi

La media spettatori, di 10 milioni e 709mila, è superiore a quella dello scorso anno. In calo invece lo share, ma la puntata è durata un'ora in meno rispetto al 2012. Picchi di ascolto con Roberto Baggio e Al Bano




Continua il trend positivo degli ascolti del Festival di Sanremo targato Fazio-Littizzetto. La terza serata di ieri ha registrato un lieve incremento rispetto allo scorso anno, con una media spettatori pari a 10 milioni 709mila, contro i 10 milioni e 540mila dell’analoga serata dell’edizione 2012. Peggiora invece lo share che ieri è stato del 42,48% mentre un anno fa ha registrato il 47,76%.
Questi dati devono essere valutati tenendo conto che quest’anno la terza serata è durata un’ora in meno rispetto a quella dell’edizione guidata da Gianni Morandi, quindi il direttore di Rai1 e la squadra di lavoro sono soddisfatti. “Grazie a tutti di nuovo!”, così Fabio Fazio ha ringraziato su Twitter per i risultati degli ascolti.
Nella prima parte gli spettatori sono stati 11 milioni 497mila, con share del 42,08% (lo scorso anno furono 12 milioni 770mila e share del 45,63%), mentre la seconda è stata seguita da 6 milioni 354mila spettatori e share del 46,91% (lo scorso anno furono 6 milioni 533mila e share del 57,16).
Picco di ascolto alle 22 e 05 al termine dell’intervento-monologo di Roberto Baggio, con 14 milioni 722mila spettatori. Il picco di share è stato registrato invece alle 24 e 07 al termine dell’esibizione di Albano, con il 52,09%.


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