domenica 8 maggio 2011

Raf racconta 'Numeri': 'Contro un mondo schiavo del proprio sistema'

"E' propria della mia voglia di serenità ricercare una condizione umana del vivere": Raf lo giura, dice che è già da qualche disco che ne parla, e in occasione di "Numeri", il suo nuovo album in uscita il prossimo 10 maggio, lo esplicita già dalla copertina, che lo vede ritratto sullo sfondo di una città che ricorda vagamente le suggestioni dickiane di "Blade runner". "Già, movimento estremo, ma anche decadenza, superficialità e appiattimento culturale", racconta lui: "E' questa la cifra dei nostri tempi. E non penso tanto a chi abbia già passato i trenta, ma a chi in questo mondo ci è nato, come i miei figli. Loro non riescono ad accorgersene, oppure se ne accorgono molto a fatica. E cercare di capire in che direzione vada la realtà che ci circonda è un dovere per chi - come me - fa questo mestiere. E non ci vuole molto ad accorgersi che il mondo occidentale sia ormai schiavo del suo sistema, così ossessionato da una nevrotica corsa alla crescita esponenziale da dimenticarsi di tutto il resto. Di soluzioni concrete non ne vedo, se non quella di un radicale cambiamento interiore di ognuno di noi. Nel nostro piccolo, pensiamo alla musica: è palese come l'atteggiamento delle persone nei confronti dei dischi sia cambiato, mutando da quello di appassionati a quello di consumatori". Non che la discografia abbia qualche responsabilità, in questo cambiamento? "L'industria discografica sta cercando di porre rimedio, oggi, ad errori fatti tanti anni fa. Le major ormai posso fare ben poco, essendo rimaste vittima di una globalizzazione che le ha travolte". Poche soluzioni, quindi? "Sì, occorre fermarsi e realizzare che le cose importanti sono altre. L'amore, per esempio...". Già, l'amore che ha portato la moglie di Raf, Gabriella Labate, a co-firmare il brano che chiude l'album, "Ogni piccola cosa": "Lei non è un'autrice, ma per la verità non è alla sua prima esperienza musicale: mi aveva già aiutato in passato, e siccome la cosa era andata bene ho pensato di riprovarci. Non che lei si sia messa a tavolino con me: parlavamo di questa canzone, di quello che avremmo voluto dire, e io mi sono limitato a tradurre il frutto delle nostre conversazioni. Mi è sembrato doveroso, poi, aggiungere la sua firma ai crediti". E di firme non mancano quelle di Frankie Hi NRG e Nathalie, ospitati da Raf nella title track, in apertura: "Con Frankie ci conosciamo da anni: 'Numeri' prevedeva una parte rappate e allora ho pensato a lui. E devo dire che è stato eccezionale: dandogli solo un canovaccio molto vago, è riuscito a produrre un testo talmente azzeccato che nemmeno io, che il brano l'ho scritto, sarei riuscito a stendere. Per quanto riguarda Nathalie, beh, lei è un'eccezione. Io non amo i talent show musicali, perché credo che abbiamo molto di più a che vedere con la televisione e la competizione che con la musica, ma lei ha una personalità talmente forte da brillare di luce propria. Per questo non la biasimo, se ha scelto quella strada per entrare in questo ambiente: oggi come oggi, ai giovani, di possibilità di mettersi in mostra praticamente non ne sono rimaste. In ogni modo, credo che tutti, artisti ed etichette, dovrebbero cercare di collaborare di più: ai miei colleghi chiedo meno riserve nell'aprirsi ad entrare in studio con altri cantanti, mentre alle etichette chiederei meno rigore e più libertà per musicisti e band che hanno sotto contratto". Finita la promozione, Raf intraprenderà un tour in supporto a "Numeri", che lo vedrà di scena da luglio a settembre nelle piazze e da ottobre a gennaio in sale da concerto: "Per la branca invernale del tour mi dividerò tra teatri e palazzetti, sempre considerando - come requisito fondamentale delle venue che ospiteranno i miei concerti - l'acustica della sala". Inevitabile, visto la mancanza di impegni in calendario per febbraio, l'eventuale partecipazione alla prossima edizione del festival di Sanremo... "Saranno cinque anni che circola la voce che vorrebbe un mio ritorno imminente sul palco dell'Ariston: tutti gli anni mi telefonano i giornalisti, credendo che sia nella lista dei papabili se non dei quasi sicuri. E, puntualmente, da cinque anni non succede niente. Di certezze non ne ho, ma Sanremo - oggi come oggi - è talmente lontano dai miei pensieri che nemmeno mi passa per l'anticamera del cervello...".

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