venerdì 13 gennaio 2012

I Litfiba raccontano il nuovo album 'Grande nazione': la videointervista

13 gen 2012 - Due pirati. Ecco chi sembrano i Litfiba, al secolo Piero Pelù e Ghigo Renzulli, mentre entrano nella sala che ospita la conferenza stampa. Il cantante con stivali e pantaloni di pelle, con il pizzo alla Jack Sparrow. Il chitarrista, più sobrio, codino e sciarpa grigia al collo. Sono qui a Milano per presentare il loro nuovo disco, "Grande nazione". Un album che arriva a 13 anni di distanza da "Infinito", lavoro discusso per le sue sonorità pop e coinciso con una crisi interna della band, all'origine dello scioglimento nel 1999.Due anni fa però, per la gioia di Elio E Le Storie Tese, i Litfiba sono tornati insieme. E ora arriva il nuovo album "Grande nazione", in uscita nei negozi il 16 gennaio.
Il disco, scritto tra una data e l'altra del reunion tour nel 2010, è stato registrato dai due artisti toscani agli O-Zone Studio di Firenze. "Nel 98' abbiamo fatto una cazzata, quella di scioglierci. Avevamo problemi di comunicazione, le cose non funzionavano. Ora però, ci tengo a ribadirlo, siamo tornati per restare a lungo", esordisce un combattivo Piero Pelù, "Siamo più maturi e questo disco ne è la prova". E continua: "L'Italia è una grande nazione, anche se ha terribili contraddizioni. L'album è nato in pieno governo Berlusconi, un regime la cui onda lunga si avverte ancora. E' un disco politico, la seconda parte della nostra trilogia sugli stati, in cui abbiamo fatto semplicemente quello che ci pareva. Le canzoni parlano di festini e bunga bunga, come 'Fiesta tosta', oppure degli italiani che sono costretti ad andare all'estero, come il pezzo che dà il titolo al disco. Ma c'è anche una bella metafora del viaggio come 'La mia valigia', che è il secondo singolo'".

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