mercoledì 13 giugno 2012

Rock e ologrammi: in arrivo (forse) quelli di Jimi Hendrix e Jim Morrison

13 giu 2012 - Da quando la trovata fu messa in atto per la prima volta, lo scorso aprile, al festival californiano Coachella, sul palco del quale fu digitalmente resuscitato Tupac Shakur, sull'utilizzo degli ologrammi per far rivivere - benché solo digitalmente - dal vivo star scomparse è stato molto dibattuto: se, da un lato, Jackie Jackson, fratello di Michael, ha dichiarato di averci pensato in tempi non sospetti per arricchire lo show che i Jackson Five superstiti hanno allestito per girare gli USA nel corso di quest'estate sotto l'egida The Jacksons, dall'altro Andy Copping, organizzatore del Download Festival, una delle manifestazioni live all'aperto più importanti del Regno Unito, si è detto pronto ad una strenua resistenza perché espedienti del genere non vengano mai messi in atto davanti al suo pubblico.

Il partito pro-ologrammi, tuttavia, sembra aver accolto nelle proprie fila negli ultimi giorni due esponenti di primissimo piano: tanto la fondazione che gestisce l'immagine di Jim Morrison (nella foto) quanto quella che controlla il patrimonio artistico di Jimi Hendrix pare abbiano infatti allo studio l'utilizzo di immagini tridimensionali create al computer per fare rivivere davanti alle platee il frontman dei Doors e il genio delle sei corde di Seattle.

"La nostra speranza è che, in un prossimo futuro, Jim Morrison possa venirti incontro, guardarti negli occhi, cantare una canzone davanti a te e, non appena finito, voltarti le spalle e andare via", ha fatto sapere Jeff Jampol, a capo della fondazione intitolata al Re Lucertola, che starebbe lavorando ad un progetto olografico del cantante scomparso da

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