mercoledì 16 febbraio 2011

Sanremo 2011: il testo di Gabriella Ferrone, il voto del linguista

Giuseppe Antonelli, docente di Linguistica italiana all'Università di Cassino e autore del libro 'Ma cosa vuoi che sia una canzone. Mezzo secolo di italiano cantato' (Il Mulino; qui la recensione di Rockol), dà i voti ai testi di tutte le canzoni del Festival di Sanremo 2011.

Gabriella Ferrone, "Un pezzo d'estate" (testo di Giuliano Boursier)

Titolo. Qui c'è solo l'imbarazzo della scelta: tra l' "Estate" di Fred Bongusto e quella dei Negramaro, tra "Un'estate fa" di Mina e "Un'estate al mare" di Giuni Russo (peraltro citata nel pezzo di Madonia e Battiato), tra "L'estate sta finendo" dei Righeira e "Un'estate italiana", inno dei mondiali di calcio del '90. Rime. Si segnalano "te" con "estate" (che fa un po' "Estathè"), e poi un passaggio memorabile: «ora so ... / ma non importa, no! / non conta neanche un po' ... / fa male solo un po' ... / ora so / so il valore che do». Come dire? Un do difetto. Immagini: Poche metafore, in questo testo: c'è il buio («certe cose al buio non si spiegano»), la notte («certe notti passano, ma segnano») e, a completare il sottotesto, lui che si riveste («chiedilo a te, e poi rivestiti»). Frase chiave: «Sei tu che togli a te / il bello dell'estate / tradisce pure te / il tuo sorriso stupido». Tra il bello della diretta e il ballo dell'estate.

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