mercoledì 20 aprile 2011

Verdena: la consacrazione, il tour estivo e l'Heineken Jammin' Festival

Nel panorama del rock italiano il 2011 rischia seriamente di diventare l'anno dei Verdena. Perché di dischi come "Wow", ultimo capitolo discografico della band bergamasca in grado di mettere d'accordo pubblico e critica, non ne escono poi così spesso. E anche perché il tour che è seguito alla pubblicazione, partito il 26 gennaio dal Circolo degli Artisti di Roma, ha fatto registrare il tutto esaurito un po' dappertutto. Segno che il pubblico ha risposto bene all'"azzardo" di Alberto, Roberta e Luca: il trio infatti dopo anni di assenza ha deciso di tornare sulle scene con un album doppio, con canzoni molto diverse rispetto alla produzione precedente. Abbiamo raggiunto al telefono Alberto, il cantante e chitarrista della band, approfittando della pausa (momentanea) della tournée della band, che ripartirà in estate per delle nuove date, tra le quali spiccano le partecipazioni allo Sziget e all'Heineken Jammin' Festival. Con lui abbiamo cercato di capire a che punto è arrivata la carriera dei Verdena, sia in studio che sul palco.
"Non sono molto d'accordo con chi definisce `Wow´ un disco complesso: secondo me è il più pop che abbiamo mai fatto", esordisce l'artista, "Certo contiene un sacco di canzoni e richiede una certa attenzione nell'ascolto, ma rispecchia la fatica che ci abbiamo messo per registrarlo e trovo giusto che anche il nostro pubblico faccia a sua volta un piccolo sforzo per capirlo fino in fondo". Ma cosa è cambiato davvero per i Verdena in questi mesi? Erano anni, se si toglie il periodo del botto iniziale con l'omonimo esordio trascinato dal singolo "Valvonauta", che la band bergamasca non raggiungeva un tale successo di pubblico e critica. "Non ci aspettavamo tutto questo clamore attorno a noi, sinceramente. Siamo i primi ad essere rimasti spiazzati. Tra le cose che abbiamo guadagnato ce n'è una che metterei al primo posto: il rispetto di chi viene ad ascoltarci. Lo noto nelle facce della gente che vedo ai concerti: c'è meno diffidenza, più curiosità verso la nostra musica", risponde Alberto, "In questo tour poi ho personalmente ho sperimentato la posizione al pianoforte, che per me è una cosa totalmente nuova: sono più statico in realtà e mi piacerebbe portarmelo in giro per il palco come con la chitarra, ma purtroppo non posso", scherza il musicista.
I Verdena, che riprenderanno a suonare domani (21 aprile) con una data a Laufen in Svizzera, chiuderanno la seconda parte del tour il 7 maggio ai Mercati Generali di Catania. Poi si prenderanno una piccola pausa in attesa delle date estive che hanno annunciato proprio oggi: tra quelle in programma come detto spiccano la partecipazione allo Sziget Festival il 12 agosto, dove insieme ai Bloody Beetroots saranno gli unici artisti italiani ad esibirsi, e soprattutto quella all'Heineken Jammin' Festival di Mestre, quando saliranno sul palco il 10 giugno insieme a Elbow, Interpol, Negramaro e altri. "Mi piace suonare ai festival, soprattutto se incontriamo artisti diversi dal nostro genere. Era molto che quelli dell'Heineken non ci chiamavano per esibirci, l'ultima volta era stato nel '99: è un buon segno", sostiene il cantante e chitarrista, "Non so dire di preciso quanto sia importante il l'Heineken Jammin' Festival, ma mi sembra che ci siano artisti interessanti. Ho dato un occhio al cartellone e mi piacciono gli Elbow, anche se sono un po' tristi. Poi ci sono i Coldplay: un grande gruppo, con un gusto particolare per la melodia, sono curioso di sentirli. Di solito quando suono a queste manifestazioni mi fermo anche ad ascoltare gli altri: guardo l'inizio del concerto e se mi piglia rimango, sennò vado a prendermi una birra. Anche l'esperienza allo Sziget sarà emozionante, il contesto del festival è una vera figata".

Nessun commento:

Posta un commento